La particolarità di questi panzerotti è il ripieno di ortiche, una pianta spontanea ricca di ferro e acido folico dalle mille proprietà; c'è chi si risciacqua i capelli con il decotto di ortiche per renderli più forti e stimolarne la crescita, chi la usa contro i reumatismi...
L'ortica mi riporta indietro nel tempo, è stata la prima erba spontanea che ho conosciuto, mi dicevano 'non toccare quella pianta,quella punge'.Nei pomeriggi d'estate assolati il pallone finiva sempre in un cespuglio di ortiche e io puntualmente mi pungevo per recuperarlo allora mia nonna mi metteva l'olio di iperico e mi recitava una filastrocca per farmi guarire prima.
Quando andate a raccoglierla fate attenzione, non toccate il gambo pieno di peletti urticanti e raccogliete le foglie più morbide e fresche.
Per la ricetta della ricotta di soia cliccate il link sotto
http://tanaliberatuttii.blogspot.it/2015/05/ricotta-di-soia_13.html
Ingredienti :
- 250 g farina 0
- 250 g farina di farro
- 300 g acqua
- 150 g pasta madre rinfrescata
- 2 cucchiai di olio evo
- un pizzico di sale
- 300 g ricotta di soia oppure okara se ne avete
- 300 g di ortica passata in padella con un filo d'olio e un po' di cipolla
Per fare l'impasto ho disposto il mix di farine a fontana, ho aggiunto l'olio, piano piano ho incorporato l'acqua nella quale avevo disciolto il lievito madre. Mescolando con le mani ho creato un impasto omogeneo, liscio non appiccicoso e morbido.Come al solito il tempi di lievitazione sono individuali, ho lasciato riposare l'impasto per 8 ore poi ho tirato una sfoglia sottile e con l'aiuto di un tagliapasta ho formato dei dischetti di diametro 10 cm.
In una ciotola ho mescolato insieme ricotta e ortiche, ho riempito i dischetti di pasta che ho chiuso sovrapponendo gli estremi del cerchio e pressandoli con una forchetta.
Infine ho infornato tutto a 200° per circa 20 minuti
Un velo di nebbia
cala dolcemente sulle mie pupille
illuminando la realtà
di una soffice e tenue parvenza surreale.
Anche la tua voce mi giunge ovattata
accarezzando le corde del vento,
mentre osservo le tue mani
che sembrano galleggiare nell'aria torbida.
Boccheggiando
dischiudo le labbra per chiederti aiuto
ma dalla mia bocca
solo un fiotto di foglie d'ortica,
che danzano per un istante
e svaniscono
spazzate via da un alito di flebile scirocco.
Saffo- Foglie d'ortica